Il neurofeedback nei disturbi di ansia

Il neurofeedback nei disturbi di ansia

Categoria : Il Neurofeedback

In che modo neurofeedback e biofeedback aiutano a ridurre i sintomi dell’ansia?

L’ansia si impone ed influenza tutta la vita psichica e, se particolarmente intensa, ha un’influenza, oltre che sul sistema nervoso vegetativo, anche sulle funzioni psichiche superiori, quali il pensiero, la percezione, l’attenzione, l’apprendimento, la concentrazione, la capacità di rievocare le nozioni apprese e di stabilire nessi associativi, può sconvolgere ogni attività intellettuale e disorganizzare la vita cosciente ed il comportamento individuale.

Spesso si accompagna a molteplici sintomi somatici, ossia a sensazioni somatiche che possono toccare ogni distretto e modificare le attività funzionali dell’individuo. Essi sono: il senso di costrizione precordiale, il cardiopalmo, l’impressione di fame d’aria, dispnea, tosse stizzosa, singhiozzo, dolore in sede toracica, sbadigli, il nodo alla gola o allo stomaco, spasmi gastrici e intestinali, tensione alle gambe, cefalea, tachicardia, sbalzi pressori, tremore, palpitazioni, bruciori, gonfiori, dolori lancinanti o costrittivi, ipersudorazione, secchezza delle fauci, nausea, vomito, stipsi o diarrea, poliuria, alterazioni del ciclo mestruale, parestesie, crisi di prurito, visione offuscata e vertigini.

Il Biofeedback termico, il Biofeedback della conduttanza cutanea e il Neurofeedback si sono dimostrati particolarmente efficaci nel ridurre i sintomi di questo disturbo, poiché permettono alla persona di raggiungere volontariamente uno stato psicofisico di rilassamento, che si sostituisce gradualmente allo stato ansioso: il Biofeedback termico è in grado di misurare le minime variazioni della temperatura sulla superficie della pelle e il Biofeedback della conduttanza cutanea rileva e segnala ogni minimo cambiamento della sudorazione della mano; poiché la diminuzione della temperatura e l’aumento della sudorazione sono manifestazioni immediate degli stati d’ansia non osservabili ad occhio nudo, il Biofeedback mette in evidenza e rende consapevole la persona dell’influenza dei suoi stati emotivi sui propri parametri fisiologici.

Che cos’è l’ansia?

L’Ansia è un’emozione spiacevole che consiste in un sentimento di tormentosa aspettativa e allarme di fronte a un pericolo reale o potenziale, immediato o imminente; è un fenomeno normale, una reazione istintiva di difesa propria dell’istinto di conservazione di fronte ad una situazione di pericolo proveniente dall’interno dell’individuo o dall’esterno. E’ associata ad un aumento della vigilanza e all’instaurarsi di un complesso meccanismo fisiologico di allarme, tale da preparare l’organismo alla difesa e all’azione, mettendo a sua disposizione le risposte psicologiche, somatiche e comportamentali funzionali al superamento dell’ostacolo.

L’ansia è da considerarsi patologica quando l’intensità e la durata della reazione sono inappropriate allo stimolo, quando non è proporzionata alle vicende esistenziali di un soggetto o quando, anziché ottimizzare le risorse dell’individuo, le blocca, interferendo con le sue normali attività di vita. L’individuo vive uno stato di malessere psico-fisico generale, un forte senso di tensione interiore, di incertezza, di insicurezza, paura di impazzire, di perdere il controllo, di morire, pessimismo e paura del futuro, irritabilità, sentimenti di dubbio, scoraggiamento, allarme e apprensione. Il rendimento lavorativo è discontinuo, il sonno è spesso disturbato (nell’addormentamento) e comunque vissuto come non riposante.


Intervista sul Neurofeedback

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