In che modo neurofeedback e biofeedback aiutano a ridurre i sintomi dell’ansia?
L’ansia si impone ed influenza tutta la vita psichica e, se particolarmente intensa, ha un’influenza, oltre che sul sistema nervoso vegetativo, anche sulle funzioni psichiche superiori, quali il pensiero, la percezione, l’attenzione, l’apprendimento, la concentrazione, la capacità di rievocare le nozioni apprese e di stabilire nessi associativi, può sconvolgere ogni attività intellettuale e disorganizzare la vita cosciente ed il comportamento individuale.
Spesso si accompagna a molteplici sintomi somatici, ossia a sensazioni somatiche che possono toccare ogni distretto e modificare le attività funzionali dell’individuo. Essi sono: il senso di costrizione precordiale, il cardiopalmo, l’impressione di fame d’aria, dispnea, tosse stizzosa, singhiozzo, dolore in sede toracica, sbadigli, il nodo alla gola o allo stomaco, spasmi gastrici e intestinali, tensione alle gambe, cefalea, tachicardia, sbalzi pressori, tremore, palpitazioni, bruciori, gonfiori, dolori lancinanti o costrittivi, ipersudorazione, secchezza delle fauci, nausea, vomito, stipsi o diarrea, poliuria, alterazioni del ciclo mestruale, parestesie, crisi di prurito, visione offuscata e vertigini.